mercoledì 22 febbraio 2012

Visita alla Biblioteca Chelliana


Scuola dell'infanzia di via Mazzini

martedì 21 febbraio 2012

Il gallo coraggioso (Romania)

Scuola dell'infanzia di via MazziniC’era una volta, tanto tanto tempo fa, un vecchio contadino povero, ma così povero, che non aveva di che sfamarsi.
Gli era rimasto solo un gallo a fargli compagnia, ma l’uomo lo considerava un peso e si lamentava continuamente:
- Almeno fosse una gallina, potrei avere le uova, ma un gallo non serve proprio a niente…..
Un giorno il gallo, sempre più umiliato e amareggiato dalle parole del padrone, decise di rendersi utile e di dimostrare il suo ingegno.
Così si mise in cammino verso il villaggio.
Sulla strada vide un sacchettino e lo raccolse con il becco. Quale fu la sua meraviglia quando si accorse che conteneva tante monete d’oro!
Tutto contento si mise a svolazzare verso casa per portare il tesoro al suo padrone. Ma, lungo il tragitto, fu assalito da due briganti che gli rubarono le monete d’oro e gettarono il gallo in un pozzo profondo.
Lo sfortunato non si perse d’animo, bevve tutta l’acqua del pozzo, così potè uscire, si mise all’inseguimento ma riuscì a raggiungere i ladri.
Questi lo catturarono di nuovo e questa volta lo gettarono nel fuoco di un camino.
L’animale non si perse d’animo e si salvò sputando sulle fiamme tutta l’acqua che aveva inghiottito prima. E caparbiamente si mise ancora alla ricerca del suo tesoro e all’inseguimento dei malandrini.
Allora i ladri, per toglierselo di torno una volta per tutte, lo legarono ben bene e lo rinchiusero dentro una grotta: era il loro covo ed era piena di monete d’oro.
Appena fu solo, l’intrepido animale riuscì a liberarsi, ingoiò buona parte delle monete d’oro e ritornò dal suo padrone.
Fu accolto con tutti gli onori e da quel giorno il contadino lo trattò finalmente come il suo amico più prezioso.
DI COSA PARLA LA STORIA?

Mirko: Parla di un gallo che trova delle monete d’oro
Gilda: Parla di un contadino, era povero e non aveva niente
Chiara: Il ricco ha tanti soldi e la casa più bella
Matteo C.: Il gallo non serviva a niente
Chiara: Al massimo serve a svegliarlo la mattina….. vuole rendersi utile
Benedetta: Va per la strada e raccoglie un sacchetto
Eleonora: Col becco perché non ha le mani
Jacopo: Le monete che ha ingoiato come le fa a sputare?
Ferdinando: Dal sedere

COSA COMPRERESTI?
Gilda: Avrei comprato delle scarpe
Matteo T.: Ci avrei farro la spesa
Matteo C.: Una moto da cross
Alice: Io una banana
Asia: Un gioco
Jacopo: Una moto
Ferdinando: Scarpe da ginnastica
Marua: Un gatto
Jamila: Le userei per comprare le cose di cui ho bisogno
Matteo C: Una casa a Roma perchè li ci abita mio fratello
Andrea: Se trovo delle monete d’oro comprerei un giocattolino, una macchina
Fabio: Io compro delle uova
Mirco: Li porto a casa e li metto nel salvadanaio
Daniele: Ci compro vestiti
Mathias: Io li do al mio babbo
Noemi: non saprei cosa fare
Massimo: io mi comprerei un gelato
Selene: Li do a mamma
Olga. Non lo so, forse li darei a mamma
Alessandro: Ci compro tanti giocattoli
Rossella: Potrei comprare qualcosa, delle scarpe, dei vestiti
Jessica: Io comprerei una bambola
Mattia: io ci farei una casa
Carlotta : Ci pago le cose che compro, una mela
Alessia: Io compro un treno
Aymen: Io niente
Lorenzo: Io li metterei nel salvadanaio
Yasser: Ci comprerei un gallo
Francesco P. : Un nano da giardino
Sara: Ci comprerei la cioccolata
Giulio: Un treno
Lavinia: Una casa rosa
Fatima: Io giocattoli
Matilde: Io comprerei una scimmia perché mangia le banane e a me piacciono le banane
SECONDO VOI CHI LE HA PERSE LE MONETE
Gilda: Forse i briganti
Ferdinando: Forse un signore che le doveva dare a qualcuno in cambio di qualcosa
Jamila: se si trovano si devono restituire
Jacopo: si possono metter i cartelli da tutte le parti
Gilda: però poi vengono tutti perché le monete le vogliono tutti
Jacopo: Si va dalla polizia quando si perde qualcosa
Lavinia:i briganti sono ladri

COSA COMPRA IL CONTADINO CON L’ORO
Chiara: il latte per la mattina e tutto quello che gli serve
Matteo C.: La casa ci compra …. Io sempre il pane compro perché lo mangio con tutto
Jamila:  compra il gelato
Vittorio:  compra un cioccolatino per dopo cena
Lavinia: la pasta
Benedetta: carote, patate, patatine e ketchup
Yasser: le zucchine
Matteo T.: il cacomero






sabato 4 febbraio 2012

UN ORCIO PIENO D’ORO (Marocco)

Scuola dell'infanzia di via Mazzini
Nel villaggio circondato dalle montagne vivevano un contadino con i suoi tre figli.
Il padre si svegliava all’alba e lavorava nei campi fino al tramonto, mentre i figli passavano le loro giornate senza far niente.
Un giorno il padre si ammalò e così nessuno più lavorava la terra, che diventava ogni giorno sempre più arida e incolta.
I figli cominciarono a preoccuparsi:
- Come faremo a vivere? disse il maggiore.
- Chi lavorerà la terra? si lamentò quello di mezzo.
- Che cosa mangeremo? si disperò il minore.
Prima di morire, il padre li chiamò tutti vicino a sé e disse loro:
- Non preoccupatevi per il futuro. Ho nascosto nella terra un orcio pieno di monete d’oro. Se scavate ben bene lo troverete.
Dopo la morte del madre, i tre figli cominciarono a zappare sempre più in profondità alla ricerca dell’orcio pieno d’oro.
Scavarono un giorno, scavarono due giorni, tre giorni…. ma non trovarono niente.
- Ormai abbiamo scavato più della metà del campo, finiamo il lavoro, propose il fratello più grande.
Così fecero, ma non trovarono niente.
- Visto che abbiamo zappato, proviamo a coltivare il terreno, disse allora il fratello di mezzo.
Seminarono, innaffiarono, raccolsero i frutti e il grano.
- Andiamo a vendere al mercato una parte del raccolto, suggerì il fratello minore.
E così fecero.
Tornarono a casa con un bel gruzzolo e finalmente capirono la lezione che il padre aveva voluto dare loro.
- Adesso abbiamo capito perché nostro padre ha detto che nella terra c’era sepolto dell’oro, dissero tutti insieme.
Da quel giorno lavorarono la terra come aveva sempre fatto il padre, ne raccolsero i frutti e vissero in pace con le loro famiglie.


RIFLESSIONI SULLA STORIA
MIRCO - I PERSONAGGI SONO TRE BAMBINI
CHIARA - ILCONTADINO SCAVA LA TERRA CON LA PALA
BENEDETTA - IL MIO NONNO VA IN CAMPAGNA
CHIARA - COLTIVA LE VERDURE
LAVINIA - COLTIVA I FRUTTI
ANNALISA - COLTIVA IL GRANO, LE GALLINE FANNO LE UOVA, NOI LE COMPRIAMO AL SUPERMERCATO E LA MAMMA DA I SOLDI, PURE QUELLO DOVE LAVORA MAMMA CI DA I SOLDI
CHIARA - I FIGLI ERANO UN PO VAGABONDI
ANNALISA - ERANO BIRBONI
MIRCO - HA NASCOSTO DELLE MONETE SOTTOTERRA E I FIGLI COMINCIARONO A SCAVARE LA TERRA PER TROVARE IL PENTOLONE PIENO DI SOLDI NON LO TROVARONO PERCHE' NON AVEVANO CERCATO BENE
CHIARA - NON LI AVEVA NASCOSTI PER DAVVERO, VOLEVA INSEGNARE AI FIGLI CHE LO DOVEVANO AIUTARE E NON DOVEVANO ESSSERE VAGABONDI
MIRCO - VENDEVANO TUTTO QUELLO CHE ERA NELLA TERRA
ANNALISA - PER ANDARE AL SUPERMERCATO CI VUOLE LA MACCHINA
MATTEO B. - I SOLDI AL MIO BABBO E ALLA MIA MAMMA LI DA' IL LAVOROMATTEO C. - LA MIA MAMMA MI DA' LA PAGHETTA
CHIARA - NOI NON PAGHIAMO LO STIPENDIO E NEMMENO LO PRENDIAMO
ALICE - IO PRENDO UNO DI PAGHETTA
FANCESCO P. - IL BABBO LAVORAVA E I TRE FIGLI NON FACEVANO NIENTE, POI IL PAPA' STAVA MORENDO
RICCARDO - I RAGAZZI SCAVANO UN GIORNO, DUE GIORNI E NON TROVANO UN CAVOLO DI NIENTE
ROSSELLA - SCAVANO TUTTO IL CAMPO E NON TROVANO NIENTE
DANIELE - LA TERRA L' HANNO ZAPPATA TUTTA MA NON TROVANO NULLA
FERDINANDO - POI VANNO A PRENDERE I SEMINI PER LA TERRA
RICCARDO - PER FAR CRESCERE UNA PIANTA, UN ALBERO SI DA' L'ACQUA
FRANCESCO P. - POI CRESCONO LE PIANTE E RACCOLGONO I FRUTTI E LI VANNO A VENDERE AL MERCATO, PRENDERANNO DEI SOLDI
GILDA - IL BABBO LAVORAVA L' ORTO, MA I FIGLI NON FACEVANO NIENTE
MATTIA - IL FRATELLO GRANDE DICE DI CONTINUARE A SCAVARE
SONIA - POI CI METTONO I SEMI NELLA TERRA
RICCARDO - IO CONOSCO ALTRE STORIE SIMILI, MA ANCORA PIU' BELLE
DANIELE - ZAPPIAMO TUTTI INSIEME
RICCARDO - POI FACCIAMO LE BUCHETTE PER METTERE I SEMI
BIANCA - ANCHE IO METTO I SEMINI
LORENZO - IO HO SEMINATO LE FRAGOLE
RICCARDO - IO HO SEMINATO I COCOMERI
JASSER - IO HO SEMINATO LA ZUCCA
LORENZO - BISOGNA LAVORARE PER GUADAGNARE
FERDINANDO - BISOGNA ASCOLTARE LE MAESTRE
ROSSELLA - NON SI DEVE ESSERE VAGABONDI
MARTINA - DOPO CHE HANNO LAVORATO HANNO GUADAGNATO, ANCHE A SCUOLA SI LAVORA
JAMILA - ANCHE A SCUOLA DOBBIAMO LAVORARE E STARE ATTENTI
COSA VUOI FARE DA GRANDE?
MATTEO C. - ADDESTRARE GLI ANIMALI
CHIARA - LAVORARE AL CIRCO E ANCHE LA BALLERINA
MATTEO B. - IL PALEONTOLOGO, E' QUELLO CHE SCAVA LE OSSA DEGLI ANIMALI
MATTEO T. - IL POLIZIOTTO
ELEONORA - L' ELEFANTE

venerdì 3 febbraio 2012

HEINA E IL MOSTRO ( Marocco)

Lettura della storia nell'ambito del progetto sulla biblioteca con sfondo integratore l'intecultura
Scuola dell'infanzia di via Mazzini

Tanto tempo fa, nei villaggi in mezzo al deserto, c’era un terribile mostro che passava tra gli uomini seminando paura e terrore. Il suo nome era Ghol, era in grado di prendere forme e aspetti diversi, tutti terrificanti e imprevedibili. Nel villaggio abitava una famiglia di contadini, molto povera e con tanti figli. La più piccola si chiamava Haina, era bellissima, dolce e gentile con tutti. Haina andava ogni giorno a raccogliere legna con i fratelli e con Karim che era il suo amico del cuore.
Cantavano, giocavano, correvano con i piccoli fennec, le volpi del deserto e tornavano sempre prima che facesse buio.
Un giorno, come sempre al calar del sole, Haina si incamminò verso casa con la sua fascina di legna sulla schiena, ma, strada facendo, si accorse che il peso aumentava sempre di più e che faceva fatica a stare al passo con Karim e i suoi fratelli.
Si fermò varie volte a riposare,finchè si accorse con terrore che la legna aveva preso le forme del terribile mostro.
Con un sibilo agghiacciante il Ghol rapì Haina e la portò lontano, lontano, attraverso le sette colline, fino ad arrivare al suo castello nella valle senza luce.
Haina si risvegliò disperata nella casa del mostro e, da quel momento, cominciò a pensare al modo per fuggire e tornare a casa.
Ma ogni soluzione sembrava impossibile e ogni strada senza via d’uscita.
Tutti gli oggetti nella casa del Ghol potevano osservare e controllare ogni suo movimento e andavano a riferire al mostro tutto quello che avevano visto.
Al villaggio intanto Karim e i fratelli di Haina si disperavano e pensavano anche loro al modo per liberarla.
Karim e Haina si conoscevano fin da bambini, erano cresciuti insieme e si volevano un gran bene. Avevano un loro segreto: potevano comunicare a distanza con la sola forza del pensiero.
Un giorno Karim andò a chiedere consiglio all’anziana del villaggio, le raccontò del rapimento di Haina e le confidò anche il loro segreto.
La vecchia lo ascoltò e poi gli disse:
“Ricorda Karim, il Ghol dorme un’intera settimana e sta sveglio la settimana dopo. Devi cercare di liberare Haina nella settimana del sonno. Prima però dovete spargere del sale su tutti gli oggetti che si trovano nel castello, così non potranno più né vedere né parlare”.
Karim riuscì a trasmettere a Haina il messaggio della nonna e la bambina seguì le istruzioni con cura.
Aspettò che il Ghol si addormentasse, sparse il sale sugli oggetti e, con l’aiuto di Karim, riuscì a fuggire dal palazzo del mostro e tornare al villaggio.
Da quel giorno Haina e Karim divennero ancora più inseparabili e la loro amicizia durò per tutta la vita.

RIFLESSIONI SULLA STORIA
Riccardo: A me fanno paura i fantasmi e gli zombi, non li vedo ma faccio un sogno e del buio anche quando sono solo, fulmini e tuoni
Matteo B. : Ho paura dei serpenti
Francesco: Serpenti e mostri
Gilda: Il coccodrillo
Asia: il fantasma lo vedo nel letto
Jamila: Paura del buio
Gilda: I tuoni
Francesco P. : Era cattivo e brutto, la faccia aveva i peli, era rosso con i denti affilati, occhi piccoli capelli gialli e mani affilati
Matteo B.: Il mostro era nero, capelli rossi occhi bianchi e orecchie a punta alto con le braccia corte
Riccardo: Aveva anche un castello era super brutto perchè si trasformava in cose brutte: un fantasma come quello di Ben 10
Alessandro: Era brutto perchè viveva nel buio senza lampadina però nemmeno nei bagni ha la luce
Vittorio: Aveva le braccia lunghe i denti affilati gli occhi brutti alto e nero, le gambe lunghe
Eleonora: Nero, grande, capelli gialli, occhi rossi e bocca gialla
Alessandro: Il mio babbo mi mette in punizione quando faccio i dispetti a Gabri
Francesco P. : Il sale nell'Africa è magico
Alice: Il sangue è dei vampiri
Asia: Mi fa paura il serpente
Olga: Le sorelle di Cenerentola
Daniele: Il mostro poteva cambiare forma quando voleva
Lavinia: Poteva prendere brutte forme
Lorenzo Gr. : Nel deserto ci sono i cammelli
Andrea: Come la mano mostro
Rosati : La porta nel castello buio senza luce
Chiara: Il mostro dorme per una settimana
Mattia : Blù con la bocca apertaLorenzo: Lo disegno con due colori
Riccardo: Aveva anche un castello era super brutto perchè si trasformava in cose brutte: un fantasma come quello di Ben 10
Alessandro: Era brutto perchè viveva nel buio senza lampadina però nemmeno nei bagni ha la luce
Vittorio: Aveva le braccia lunghe i denti affilati gli occhi brutti alto e nero, le gambe lunghe
Eleonora: Nero, grande, capelli gialli, occhi rossi e bocca gialla
Alessandro: Il mio babbo mi mette in punizione quando faccio i dispetti a Gabri
Francesco P. : Il sale nell'Africa è magico
Alice: Il sangue è dei vampiri
Asia: Mi fa paura il serpente
Olga: Le sorelle di Cenerentola
Daniele: Il mostro poteva cambiare forma quando voleva
Lavinia: Poteva prendere brutte forme
Lorenzo Gr. : Nel deserto ci sono i cammelli
Andrea: Come la mano mostro
Rosati : La porta nel castello buio senza luce
Chiara: Il mostro dorme per una settimana
Lorenzo: Gli dice di spargere del sale col pensiero
Mattia: Il mostro è brutto e cattivo
Ferdinando: Feroce arrabbiato e con i denti a punta
Daniele: Pericoloso
Federico: A me fa tanta paura perchè è cattivo
Yassen: Nero
Mattia : Blù con la bocca aperta
Matthias: Scuro e peloso
Lorenzo: Lo disegno con due colori
Matte C.: Con tutti gli spini
Noemi: Con le unghia lunghe
Jastine: Mi fanno paura i tuoni
Sofia: A me fMatthias: Scuro e peloso
Noemi: Con le unghia lunghe
Matte C.: Con tutti gli spini
Jastine: Mi fanno paura i tuoni
Sofia: A me fanno paura i lampi e anche il mostro un sogno e del buio anche quando sono solo, fulmini e tuoni
Matteo B. : Ho paura dei serpenti
Francesco: Serpenti e mostri
Gilda: Il coccodrillo
Asia: il fantasma lo vedo nel letto
Jamila: Paura del buio
Gilda: I tuoni
Francesco P. : Era cattivo e brutto, la faccia aveva i peli, era rosso con i denti affilati, occhi piccoli capelli gialli e mani affilati
Matteo B.: Il mostro era nero, capelli rossi occhi bianchi e orecchie a punta alto con le braccia corte anno paura i lampi e anche il mostro